Sui sentieri della pittura
Biografia raccontata
del pittore Paolo Quaresima
Paolo Quaresima vive e lavora a Merano, la città che lo ha visto nascere nel 1962. Sceglie – ed è la scelta “meno matura e posata” – di dipingere alla fine del liceo.
Ma la vita gli riserva una deviazione. L’ammissione all’accademia delle belle arti pare vincolata a un bagaglio di conoscenze che non possiede ancora. Anticipa perciò la strada del servizio civile, che svolge per quasi due anni presso associazioni di volontariato sociale.
Impareggiabile cantore delle piccole cose della quotidianità
Il bagaglio di incontri ed esperienze che lo formano in quel periodo è fondamentale quando, nel 1984, riesce ad iscriversi all’accademia di belle arti di Venezia. Matura in quegli anni la consapevolezza di aver intuito un senso dell’arte più personale, legato alla vita dei tanti.
Tra calli e campielli avviene l’incontro, decisivo, con la pittura veneziana. La qualità atmosferica della pittura, le sue componenti tonali, il colore squillante (come nei dipinti del Veronese) lo accompagneranno, come metodo e suggestione, lungo tutto il suo percorso.
Rappresentante di quella che si può definire la grande pittura italiana, quella che affonda le sue radici nel Rinascimento (Alessandra Redaelli)
Terminata l’accademia, Paolo Quaresima imbocca la via della libera professione. Dopo un periodo di gavetta viene notato da gallerie di qualità. Nel 2002 inizia a collaborare con la galleria Forni di Bologna, un punto di riferimento storico per la pittura figurativa in Italia.
La sua ricerca, per anni, si concentra quasi totalmente sulla figura umana. Poi, quasi per sfida, gli viene proposto di confrontarsi con la natura morta, genere all’interno del quale individua presto percorsi originali e declinazioni estese.
Il taglio innovativo e il piacere di dipingere questo genere di composizioni spingono Quaresima e continuare la sua strada, quella su cui cammina ancora oggi, mentre il futuro è ancora tutto da inventare.